Paolo

A GIULIANO
Giuliano era un visionario geniale,
da decenni aveva intuito i cambiamenti climatici e la sua missione era quella di ridurre la CO2 nell’ ambiente.

Entrando alla Commissione aveva abbandonato il nucleare per la energia da biomassa mentre l’ amico Wolfgang Palz promuoveva l’ elettricità dal sole, la Biomass Unit della DGXII da lui diretta per anni, promuoveva l’ elettricità da biomassa, quella massa che il sole ha già fatto crescere sulla terra, e che trasformata in elettricità restituisce alla terra la CO2 che aveva assorbito.
Incontrai Giuliano nel 1983 a Venezia alla Conferenza Europea sull’ Architettura solare, e da subito mi parlò della biomassa come prodotta nel mondo dall’ energia solare.
Nella sua grande visione messa in pratica, Giuliano concepì tutta la filiera della produzione di elettricità dalla biomassa : dalla selezione genetica delle piante più adatte – i contratti con l’ INRA di Ghislain Gosse, con l’ Abiotec e altri – alla coltivazione ottimale in campo e la raccolta meccanizzata automatica – la macchina per il sorgo sviluppata con la Pasquali Macchine Agricole di Calenzano e il progetto di Luigi Pari – i processi di gassificazione e pirolisi ottimizzati con l’ Università di Birminghan e l’ amico Bridgewater, il pirolizzatore al CRTN dell’ Enel di Pisa diretto dall’ amico Giuliano Trebbi ….
un giorno mi fece vedere il bio-olio prodotto con la pirolisi, denso e nero che aveva un meraviglioso intenso profumo di bosco ….. “vedi Paolo questo è il combustibile e il carburante del futuro che non aumenta la CO2 nel mondo” alla Mercedes propose lo sviluppo di una microturbina per auto e camion alimentata a bio-olio da biomassa rettificato, poi disse “questo bio-olio deve essere stabilizzato” e inventò un processo con i raggi gamma, che brevettò a nome di Marco Maltagliati e mio all’ Enel promosse propose e promosse una centrale elettrica a sorgo da 20 MW a
Coltano presso Pisa nella sua visione globale della bio-energia Giuliano sviluppò i Leben :
Leben sta per Large European Bioenergy Network, una strategia territoriale che riorganizza le economie locali per l’ utilizzo commerciale delle biomasse disponibili, incluso ogni sottoprodotto 16 provincie EU dalla Galizia all’ Abruzzo e al Metaponto tentarono il progetto contribuì anche nel FV : con il boom della produzione mondiale del FV, capì che le strutture di sostegno avrebbero inciso assai di più nei costi di impianto, e allora memore dei vigneti di Lamole del padre inventò le tensostrutture FV sottese tra i pali da vigna di castagno.

Mi fece sviluppare un prototipo poi realizzato a Lamole, che volle riproporre a Toledo, per la centrale FV dimostrativa da 1MW, allora promossa dalla FV Unit e realizzata dalla Union Fenosa e dalla WIP di Monaco.
Quando poi il capoprogetto mi disse : “Paolo, l’ idea di Giuliano è assolutamente geniale e costa molto meno, ma se io la realizzassi mi attirerei l’ odio di tutti i carpentieri del mondo delle strutture rigide, che costano assai di più ma richiedono meno know-how e manutenzione”, a malincuore dovette rinunciare all’ idea.
Giuliano diceva : “i giovani hanno entusiasmo e buone idee, ma non hanno i mezzi, e noi dobbiamo aiutarli”.
E nel 1992 promosse la nascita della ETA Energia Trasporti Agricoltura, coinvolgendo fin da subito giovani neolaureati e ricercatori. Con Angela partecipai ai primi sviluppi, che furono rapidissimi e trascinanti. Molti giovani motivati ed entusiasti si aggregarono e dettero il loro contributo. Poi Angela ha portato la ETA al suo massimo livello, promuovendo la disseminazione dei risultati delle ricerche scientifiche e tecnologiche del settore, e delle idee di Giuliano.
Con se stesso e con la sua salute Giuliano era un fatalista, si sentiva bene e non si preoccupava di sè, anche se intorno a sé vedeva altri che declinavano o lasciavano questo mondo prematuramente. E per sé rifiutava ogni controllo medico, mangiava poco solo cibi sani e leggeri, beveva poco e solo dell’ ottimo vino, quello che allunga la vita camminava molto ricordo quando lavorava a Brussels faceva ogni giorno 5 km a piedi per andare in ufficio, perché diceva che camminare attiva la circolazione. Nel suo fatalismo ha trascurato il proprio cuore, quello che poi d’un tratto lo ha abbandonato.

Oggi aveva intrapreso la via dell’ idrogeno verde…

Ma il cuore gli ha tolto la spina prematuramente e inaspettatamente, e ha lasciato un
vuoto immenso in tutti coloro che l’ hanno conosciuto e l’ hanno amato, contagiati dal
suo grande animo e dalla sua grande vitalità…